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A CASA DI...
Lo Stato Sociale della Fotografia riparte, si rinnova e volge lo sguardo verso un orizzonte di idee.
Ritorniamo a condividere di persona la materia di cui siamo fatti, a muoverci verso alcune mete e fermarci. Dove? A casa, lì dove una storia di fotografia prende corpo. Perché per un fotografo il posto dove si sta con sé stessi è la propria casa, quel rifugio dove le storie si immaginano e si costruiscono. La casa è il porto dove è indispensabile attraccare o ritornare per poi ripartire. Il nostro intento è annullare gli schemi che una trasmissione davanti uno schermo impone, vogliamo ritornare nella realtà quella fatta di sensazioni, profumi, suoni, immagini e ricordi. L'umanità di ognuno celebrata con una tazza di tè o davanti al tepore di un camino.
Così come sul finale di "È stata la mano di Dio" di Sorrentino il personaggio Capuano incita il giovane Fabio, concitato dagli eventi della vita, con un “Non ti disunire!”, noi ci immergiamo in questa nuova avventura con una vocazione atavica della fotografia: non vogliamo dimenticare il nostro ruolo sociale di operai della luce che vanno alla scoperta del mondo.
A casa di...Manoocher Deghati